Progetto Arte e Scienze Presentazione

La documentazione raccolta in queste pagine offre a tutti gli insegnanti della scuola primaria e del primo grado della secondaria un esempio e anche una guida per “fare scienza” nella scuola dell’obbligo in modo attivo e gioioso e coltivando la naturale inclinazione di tutti (bambini e adulti) verso l’indagine scientifica.

Il titolo del Progetto “Arte e Scienza” sta inoltre ad indicare l’attenzione che nel Progetto stesso è stata dedicata alla integrazione fra attività espressive e scientifiche. In particolare non soltanto molti esperimenti ma anche molti “modelli” usati per “spiegare i fatti” si sono basati sull’uso del corpo in movimento. Inoltre si è cercato di fare in modo che parallelamente all’esperienza dell’indagine scientifica applicata a un particolare  “pezzo di mondo”,  gli alunni potessero fare l’esperienza di rapportarsi a quello stesso pezzo di mondo con altre modalità conoscitive (in particolare  artistiche o di analisi linguistica o storica). Naturalmente ciò è stato possibile grazie al coinvolgimento e alla collaborazione di insegnanti di altri ambiti disciplinari.

I temi oggetto dell’indagine scientifica, in buona misura presenti in tutti e tre gli anni del Progetto, sono stati: l’aria, l’acqua, il cielo e i corpi celesti, la luce, i suoni.  Questa scelta ha due buone motivazioni. La prima è di carattere pedagogico: questi temi sono tutti essenziali per la vita e sono tutti oggetto di esperienza quotidiana da parte degli alunni. La seconda è di carattere pratico: il mondo, così com’è, è già un luogo di osservazione e un laboratorio per questi temi. Inoltre tanti esperimenti ideati e relativi a questi temi si possono fare con materiali molto economici e di facile reperibilità.

Il “Progetto Valtenesi Arte e Scienza”, nella forma in cui si è sviluppato negli anni 1998-2001, è nato grazie al felice incontro tra Pietro Berini, all’epoca Dirigente Scolastico del Circolo di Manerba del Garda, e Giuseppe Gambardella, professore universitario (pre-pensionatosi  nel 1996), con esperienza nella progettazione e realizzazione di mostre scientifiche interattive.  Felice e fecondo - per la collaborazione seguitane -  è stato anche l’incontro fra Giuseppe Gambardella e Loris Ramponi, esperto di astronomia e responsabile dell’Osservatorio Astronomico di Lumezzane. Importante infine è stata l’azione di promozione e di sostegno organizzativo svolta dalla Cooperativa Teatro Laboratorio di Brescia.

Il sostegno finanziario al Progetto è stato fornito dal Consiglio del Circolo Didattico, dal Provveditorato agli Studi, dai Comuni di Manerba, Moniga, Polpenazze, Puegnago, San Felice, Soiano, Padenghe , Carzago e, per quanto riguarda l’ultimo dei tre anni, dal Ministero della Pubblica Istruzione, dell’Università e della Ricerca attraverso il Progetto SeT (Scienza e Tecnologia).

La documentazione qui raccolta è stata curata nei vari aspetti (rintracciata, vagliata, resa disponibile in forma di files, ecc.) da Giuseppe Gambardella e da Anna Storace, insegnante di Scuola Primaria di Manerba del Garda, con il sostegno e l’incoraggiamento di D. Agliardi e S.Taboni rispettivamente Dirigente Scolastico e insegnante vicaria dell’Istituto Comprensivo “Valtenesi” nel periodo 2009-2016 e successivamente della Dirigente Marcella Ceradini (a partire dal 2017).

Hanno collaborato inoltre M. Abastanotti e M. Brocco, che sono stati fra gli insegnanti particolarmente attivi nel Progetto negli anni 1998-2001 (rispettivamente nella scuole primarie di Polpenazze e Moniga), come lo sono stati anche C. Marchesi (scuola dell'infanzia di Soiano), G. Pizzocolo (scuola primaria di S.Felice), R.Donatini e M.Scalfi (scuola primaria di Soiano), E. Lombardi e A. Perini (scuola primaria di Puegnago), A.Girelli (scuola primaria di Manerba) e F. Mazzoldi (scuola primaria di Polpenazze). Avevano inoltre partecipato al Progetto gli insegnanti M.G.Farina e S.Mirandi (di Manerba), M.Bressan (di Moniga), A.Fontana e D. Turrina (di Polpenazze), F.Fascio e M.Saletti (di S.Felice), M.Borgia (di Padenghe), G.Baccanelli e A.Bignotti (di Carzago).

Hanno curato questa pubblicazione sul sito www.comprensivovaltenesi.edu.it l’insegnante Angelo Sirignano, fino alla primavera 2017, e successivamente l'insegnante Nicoletta Savino.

Tutti coloro che hanno curato e in qualche modo contribuito a questa documentazione,  condividono il desiderio e la volontà di rendere omaggio con essa alla memoria di Pietro Berini che del Progetto “ Valtenesi Arte e Scienza” è stato il principale promotore e animatore.

In questo spirito vogliamo includere, in coda a questa presentazione, alcune riflessioni (sulla scuola) di Pietro Berini che sono state recentemente e gentilmente condivise con noi da sua moglie, Itala Cabrini, che negli anni qui documentati era in servizio, come Direttrice, presso le scuole di Vobarno e Vestone in Val Sabbia e che in vario modo ha condiviso l’avvio e lo svolgimento del Progetto. Fu lei, in particolare, nel 1998, dopo aver conosciuto il prof. Gambardella nella scuola di Vobarno (per un intervento formativo rivolto agli insegnanti), ad auspicare una sua collaborazione con il Circolo di Manerba e a proporgli un incontro con suo marito che di quel Circolo era il Direttore.

 

Ed ecco tre brevi riflessioni di Pietro Berini:

  • Bisogna che ci sia una cosa, una scoperta nuova, che entusiasmi insieme bambino e adulto, qualcosa che metta in gioco la ricerca, la capacità di insegnare in termini non pedanti ma creativi, correndo anche il rischio di prendere strade che potrebbero poi essere cambiate.  Offerte per una didattica diversa finora non sono mancate: le scienze e la matematica si prestano molto bene.
  • Non si costruisce una scuola di qualità se non per tutti. E’ nel corso di una azione didattica pensata per chi sembra proprio non farcela, che un insegnante impara le mille cose che rendono la scuola di qualità anche per gli altri. Non è solo una questione etica, di “opzione preferenziale per i poveri” (che pure avrebbe le sue ragioni), è anche una questione tecnica.
  • Io credo che lavorare bene nella scuola non si possa se non compiendo anche scelte di carattere etico-politico. Così permettetemi di ricordarvi che la scuola ha bisogno di essere continuamente migliorata, perché ne dipende il benessere futuro di tante e tante persone, ma la si può sperare di migliorare davvero, e per tutti, solo se ci si prende cura in via prioritaria di chi più degli altri ha necessità. Altrimenti ci si illude e basta.